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Come chiedere risarcimento danni per caduta?
Quando si cade in strada a causa di un’irregolarità del terreno (come una buca, un avvallamento, una grata di tombino sporgente, ecc.), ottenere un risarcimento non è così semplice come potrebbe sembrare. Infatti, nonostante la mancanza di manutenzione del suolo da parte del Comune, quest’ultimo è responsabile solo per quelle insidie che non potevano essere evitate dall’infortunato.
L’obiettivo di questo articolo è spiegare come richiedere il risarcimento per danni da caduta e avvertire il lettore contro facili illusioni.
Chi è responsabile per i danni causati da una caduta su strada?
In generale, la responsabilità per i danni causati da una strada ricade sull’ente che ne è custode. Pertanto, se si tratta di una strada comunale, la responsabilità è del Comune; se è una strada regionale, è della Regione, e così via.
Questa responsabilità è stabilita dall’articolo 2051 del Codice Civile, che prevede che il proprietario o il custode del bene sia responsabile per tutti i danni causati dal bene stesso, indipendentemente da qualsiasi colpa. È sufficiente la semplice relazione tra il soggetto (l’amministrazione) e il bene (la strada).
Tuttavia, l’amministrazione può sottrarsi alla responsabilità dimostrando che la caduta è avvenuta per caso fortuito, ovvero un evento imprevedibile e inevitabile, come:
- un avvallamento o una crepa formatisi da così poco tempo da non permettere agli addetti di transennare l’area;
- un comportamento imprudente del danneggiato, come chi cammina distratto guardando il cellulare o corre nonostante lo stato di dissesto dell’asfalto.
Quando il Comune è responsabile?
Secondo la giurisprudenza della Cassazione, il Comune è oggettivamente responsabile ogni volta che l’insidia stradale non è facilmente visibile. Questo accade, ad esempio, quando la caduta si verifica di notte o in una strada poco illuminata; oppure quando il pericolo non è facilmente riconoscibile (ad esempio, se coperto da ghiaia, foglie secche, o se è così piccolo e nascosto da non essere facilmente individuato). Di conseguenza, più grande è la buca, meno probabile sarà ottenere un risarcimento.
In passato, si è affermato l’orientamento secondo cui una caduta su una strada conosciuta dalla vittima (come quella percorsa quotidianamente per uscire di casa o andare al lavoro) non consente di ottenere risarcimento, poiché la presenza dell’insidia potrebbe essere nota all’infortunato, che dovrebbe quindi prestare maggiore attenzione.
Tuttavia, questo orientamento ha iniziato a vacillare negli ultimi tempi (Cass. n. 12988/24).
Come ottenere un risarcimento dal Comune per una caduta su strada?
Anche se il Comune è presumibilmente responsabile (ai sensi dell’articolo 2051 del Codice Civile), a meno che non dimostri il caso fortuito, l’onere della prova iniziale ricade sul danneggiato. Pertanto, è necessario dimostrare:
- la presenza dell’insidia stradale non facilmente visibile;
- l’avvenuta caduta;
- il cosiddetto “nesso di causalità”, ovvero il rapporto di causa-effetto tra la caduta e l’insidia stradale. In parole semplici, il danneggiato deve dimostrare che la caduta è stata causata dal cattivo stato di manutenzione della strada e non da altri fattori (come potrebbe essere un laccio di scarpa slacciato o una spinta di un passante);
- tutti i danni subiti: danni patrimoniali (come le spese sostenute, la riduzione del reddito a causa dell’infortunio), danni biologici (l’entità delle lesioni) e danni morali (valutati equitativamente in base alla gravità delle lesioni e al tempo di convalescenza).
Le prove possono includere documentazione fotografica, eventuali verbali della polizia intervenuta, certificati medici e scontrini delle spese sostenute.
Come ottenere un risarcimento dal Comune per una caduta su strada?
Dimostrare il nesso di causalità
Per provare il nesso di causalità, è fondamentale avere la testimonianza di una persona presente al momento dell’incidente, che possa confermare di aver visto la vittima cadere a causa della buca o di un’altra insidia stradale.
Cosa fare in caso di caduta per strada
Se si cade per strada, è consigliabile:
- Scattare fotografie del luogo dell’incidente;
- Raccogliere le generalità dei presenti per poterli indicare come testimoni;
- Recarsi immediatamente al pronto soccorso e conservare il certificato medico;
- Farsi visitare dal medico alla scadenza della prognosi indicata nel certificato di pronto soccorso, eventualmente chiedendo un’estensione della degenza (più lunga è la guarigione, maggiore sarà il risarcimento);
- Conservare tutte le ricevute delle spese mediche e degli esami diagnostici;
- Contattare il Gruppo Sambuchi per avviare la pratica di risarcimento danni nei confronti del Comune.
Come richiedere il risarcimento al Comune?
Il processo di richiesta di risarcimento può essere lungo e complesso, ma provvede il Gruppo Sambuchi:
- Inviare una diffida tramite PEC o raccomandata all’amministrazione responsabile della strada (ad esempio il Comune);
- Nella diffida, indicare il luogo, il tempo e le modalità della caduta, allegando fotografie e eventuali dichiarazioni testimoniali scritte dai presenti, con copia di un documento d’identità. Allegare anche il referto del pronto soccorso con la prognosi;
- Mettersi a disposizione del Comune per una perizia medico-legale. Il danneggiato può anche procurarsi una perizia autonoma da presentare al Comune per quantificare il danno.
I Comuni spesso non rispondono rapidamente alle richieste di risarcimento. Tuttavia, la diffida interrompe il termine di prescrizione di 5 anni, facendolo ripartire da capo.
Se il Comune non risponde entro un tempo ragionevole (generalmente tra 30 e 60 giorni), il Gruppo Sambuchi provvederà a incaricare un proprio legale per avviare una causa civile contro l’amministrazione locale.
Quanto costa una causa di risarcimento?
Il il Gruppo Sambuchi, verificate tutte le opzioni e la documentazione probatoria anticiperà tutte le spese in favore del proprio assistito per garantire la difesa del suo assistito.
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