Il Dibattito sulla Costituzionalità dell’Articolo 420-bis c.p.p. nel Contesto del Caso Regeni

In un contesto legale sempre più complesso e sfaccettato, la Corte Costituzionale italiana ha recentemente preso una posizione definitiva riguardo la controversia sull’art. 420-bis, comma 3, del codice di procedura penale, soprattutto in relazione ai casi di tortura imputati a enti statali.

Il riconoscimento universale del crimine di tortura, sancito da numerosi documenti sovranazionali e trattati internazionali, pone l’accento sulla profonda incidenza che tale atto ripugnante ha sulla dignità umana. Di conseguenza, lo Stato è obbligato a garantire una giusta e tempestiva giustizia nei casi di tortura, proteggendo così la dignità delle vittime. Questa è la chiara posizione assunta dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 192/2023, particolarmente rilevante nel quadro del noto caso Regeni.

La decisione ha portato alla dichiarazione di incostituzionalità dell’art. 420-bis, comma 3, c.p.p., in merito alla mancata previsione di un procedimento in assenza nei casi di tortura. La Corte ha messo in evidenza come una situazione di stallo processuale, causata dall’impossibilità di notificare gli atti a causa della mancata cooperazione dello Stato di appartenenza dell’imputato, sia inaccettabile secondo gli standard costituzionali, europei e internazionali.

Tale stallo, infatti, si traduce in una forma di immunità de facto, lesiva dei diritti fondamentali della vittima e dei principi costituzionali di ragionevolezza. Inoltre, viola gli standard di protezione dei diritti umani promossi dalla Convenzione di New York.

La soluzione a questo impasse giuridico non passa però per una riduzione delle garanzie processuali dell’imputato, ma per una riscalendarizzazione delle stesse, culminante nel diritto all’eventuale riapertura del processo in ogni sua fase e grado.

La decisione della Corte Costituzionale segna un punto di svolta nel trattamento giuridico dei crimini di tortura, mettendo in luce l’importanza di garantire giustizia e protezione per le vittime, pur mantenendo integre le garanzie processuali per gli imputati. Scarica il documento completo dal sito ufficiale per approfondire ulteriormente l’argomento.

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